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![]() Tweet CATASTO Lista di beni immobili e dei loro possessori redatta per ripartire il carico fiscale, quindi anche le operazioni per accertare la proprietà e infine l'imposta fondiaria in sé. I precedenti storici risalgono all'Egitto dei faraoni, alla Grecia di Solone e alla Roma imperiale. Sotto Traiano esisteva un catasto estimativo. Con la caduta dell'impero fu abbandonata ogni pratica di catasto, che riprese solo su iniziativa dei comuni. Si ricordano i catasti (estimi) di Siena (1202), Milano (1208) e Genova (1214). Dopo il 1250 la pratica dell'estimo si generalizzò. Nel XV secolo i catasti registrarono un cambiamento importante rispetto agli estimi: la responsabilità della descrizione dei beni passò infatti dalle comunità o dai ripartitori ai capifamiglia. In questo modo il catasto guadagnò in precisione: esemplare fu in questo senso il catasto di Firenze (1428). Dal XVIII secolo iniziò il rifacimento dei catasti, con più accurata descrizione dei fondi sulla base di rilevazioni geometriche (modello geometrico particellare). Tra i primi furono il catasto del Piemonte (1699-1731) e il Catasto teresiano avviato a Milano nel 1718. Sotto la dominazione napoleonica la pratica si diffuse, dato che dopo l'Unità esistevano in Italia ventidue diversi sistemi censuari. |
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